Probiotici e prebiotici: cosa sono e in cosa si differenziano
Probiotici e prebiotici... cosa sono, quali sono le differenze e perché sono importanti per la nostra pelle. Ti spieghiamo tutto in questo articolo. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi dire la tua sull'argomento, scrivi un commento a fondo pagina.
Stimolano il sistema immunitario, migliorano il metabolismo, partecipano alla sintesi degli alimenti e difendono l’organismo dagli attacchi di funghi e batteri, probiotici e prebiotici sono sostanze essenziali per il benessere dell’organismo e della cute.
Per molti anni si è fatta una gran confusione tra queste sostanze, che svolgono funzioni importanti ma molto diverse tra loro:
- i probiotici sono microrganismi vivi che mantengono in equilibrio la flora batterica intestinale e cutanea;
- i prebiotici sono sostanze non digeribili (come le fibre) che servono a nutrire i microrganismi che costituiscono il microbiota. La loro funzione principale, quindi, è quella di favorire lo sviluppo dei probiotici.
Recentemente, le ricerche sul microbiota cutaneo hanno avuto importanti sviluppi, evidenziando l’importanza dei probiotici e dei prebiotici nella cosmetica. In particolare, i cosmetici naturali a base di prebiotici potenziano l’azione dei batteri buoni e migliorano le condizioni del microbiota cutaneo.
L’introduzione dei prebiotici all’interno di creme, detergenti, shampoo e lozioni, dunque ha una portata rivoluzionaria perché sovverte completamente il concetto di cura della pelle. Non si cerca più di contrastare i meccanismi che danneggiano la cute, ma si rinforza il ruolo protettivo del dermobiota.
Le conseguenze di questo nuovo approccio sono affascinanti:
- la flora batterica cutanea rimane in equilibrio,
- si riduce il rischio di infiammazioni,
- il film idrolipidico risulta più resistente,
- viene regolata la produzione di sebo,
- la pelle mantiene la sua naturale idratazione e diventa più morbida e sana.
Andiamo a vedere cosa sono probiotici e prebiotici, e come interagiscono con l’organismo e la cute.
Cosa sono i probiotici?
Probiotico è un termine di origine greca composto dai termini pro e bios, ovvero a favore della vita. Viene utilizzato per descrivere i batteri e i lieviti normalmente presenti all’interno dell'intestino umano, cioè l’insieme dei microrganismi vivi che compongono la flora batterica intestinale.
Nel nostro corpo, infatti, sono presenti moltissime specie batteriche, le quali vivono e si riproducono all’interno dell’intestino.
In natura, esistono diversi alimenti probiotici, come lo yogurt, il kefir e gli alimenti fermentati; inoltre, è possibile ricorrere ad integratori di probiotici disponibili in farmacia o nei negozi online.
Visto il ruolo dei probiotici per la salute del nostro corpo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dato una definizione molto accurata di questi microrganismi:
"Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l'organismo".
Questa spiegazione riassume i principali requisiti che devono essere soddisfatti dai probiotici per essere definiti tali, ossia:
- essere destinati all’integrazione del microbiota intestinale umano;
- essere sicuri per l’organismo;
- raggiungere l’intestino vivi e attivi, superando la barriera gastrica;
- essere in numero tale da supportare realmente la flora batterica intestinale (gli integratori alimentari dovrebbero contenere almeno un miliardo di batteri buoni).
Ma perché la presenza dei probiotici è essenziale per il benessere del corpo?
Perché i probiotici sono importanti?
I probiotici svolgono moltissime funzioni essenziali nell’organismo: favoriscono la digestione; stimolano e rinforzano il sistema immunitario; migliorano la sintesi degli alimenti.
Uno dei loro compiti principali è quello di difendere l’organismo dall’attacco dei patogeni, microrganismi in grado di provocare uno squilibrio nella composizione della flora batterica.
Le recenti scoperte sul microbiota intestinale hanno evidenziato che proprio nell’intestino ha sede gran parte del nostro sistema immunitario.
Per cui, la proliferazione di batteri patogeni può indebolire le nostre difese immunitarie, esponendoci a malattie stagionali, malattie a carica dell’apparato intestinale, infezioni agli organi genitali e tumori.
I sintomi principali della disbiosi sono diarrea, flatulenza e gonfiore addominale; ma ci sono moltissimi altri segnali che comprendono: candida, costipazione, difficoltà digestive, acne, rosacea, dermatite atopica e psoriasi.
La disbiosi intestinale si verifica, in particolare, durante le terapie antibiotiche, a causa di un’alimentazione scorretta, ricca di zuccheri e povera di fibre e vitamine, a causa di variazioni climatiche insolite, o con l’assunzione di cibi contaminati.
In questi casi, è necessario assumere probiotici da alimenti o integratori, soprattutto per ristabilire l'equilibrio intestinale compromesso.
Quando si assumono i probiotici?
I probiotici dovrebbero essere assunti sia in caso di squilibrio a livello intestinale che nelle situazioni che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio della flora batterica intestinale. In genere, si dovrebbe avere cura del proprio intestino nei periodi di forte stress, in concomitanza con l'assunzione di farmaci e terapie antibiotiche, durante i viaggi in paesi a rischio.
La loro azione è estremamente utile anche nella gestione delle allergie e delle intolleranze alimentari, nelle diete dimagranti e nelle infezioni a carico del tratto gastrointestinale. Il profondo legame tra intestino e sistema immunitario evidenzia l’importanza dei probiotici nel trattamento delle patologie dermatologiche, sia nelle fasi acute che nelle patologie croniche.
Per far sì che la loro azione sia effettivamente valida, i probiotici dovrebbero essere assunti quotidianamente, lontano dai pasti principali. Il trattamento deve avere una durata di almeno tre settimane e il dosaggio consigliato di probiotici non può essere inferiore ad un miliardo.
Cosa sono i prebiotici?
Secondo la definizione data dalla FAO, un prebiotico è:
“un costituente degli alimenti non vitale che conferisce un beneficio alla salute mediante una modulazione del microbiota”.
In particolare, i prebiotici sono sostanze non digeribili che provengono dagli alimenti e hanno la funzione specifica di favorire la crescita e lo sviluppo dei probiotici.
Possono essere introdotti nella dieta tramite integratori alimentari o attraverso l’assunzione di fibre e alimenti prebiotici, come il miele, la cicoria, il germe di grano, i fagioli, l’aglio, le cipolle, lo yogurt, il latte fermentato.
Questi ultimi hanno un ricco contenuto di probiotici e prebiotici, per cui vengono definiti simbiotici.
Dunque, il ruolo dei prebiotici garantisce la funzionalità e lo sviluppo dei probiotici, di cui costituiscono il vero nutrimento. Assunte per via orale, queste fibre non vengono danneggiate dai succhi gastrici ma raggiungono inalterate l’intestino.
A differenza dei probiotici, è molto semplice integrare i prebiotici attraverso alimenti o integratori a base di fibre solubili. Basta semplicemente curare la dieta e fornire all’organismo il giusto apporto di fibre.
In particolare, i prebiotici migliorano la funzionalità del sistema immunitario e riducono l’impatto dei farmaci sull’intestino. Il loro apporto è essenziale per affrontare lo stress e rilassare la mente.
Perché i prebiotici vengono utilizzati nella cosmetica?
Esattamente come l’intestino, anche la pelle è ricoperta di microrganismi che vivono in simbiosi con l’organismo, i quali costituiscono il microbiota cutaneo (o dermobiota). La presenza di questi microrganismi - batteri, funghi, virus e acari - è essenziale per mantenere l’immunità cutanea e garantire l’integrità della barriera cutanea.
Ma anche i batteri buoni della pelle hanno bisogno di essere nutriti in maniera regolare, per evitare che si manifesti uno squilibrio della flora batterica cutanea.
La ricerca sul funzionamento del microbiota cutaneo, dunque, ha evidenziato l’importanza dell’uso dei prebiotici nel mondo della cosmesi.
Per migliorare il benessere della cute, noi di PlantaDea utilizziamo regolarmente alcuni tipi di ingredienti prebiotici nella formulazione dei nostri cosmetici naturali, come i semi di lino, l’avena e la radice di bardana.
I semi di lino sono una fonte preziosa di prebiotici, in grado di contribuire al nutrimento e all’idratazione di pelle e capelli. Hanno proprietà antiossidanti, stimolano il rinnovamento delle cellule e hanno proprietà anti age. Sono considerati anche ricchi di proprietà antitumorali. Una funzione interessante che hanno riguarda la seboregolazione, ossia aiutano a diminuire la produzione di sebo in eccesso.
Cereale ricco di fibre e beta-glucani, l’avena integrale apporta una preziosa integrazione di fibre. La sua presenza all’interno di una crema viso, di una crema corpo o di un detergente alimenta i batteri buoni e favorisce la corretta funzionalità del microbiota cutaneo. Si tratta di una sostanza emolliente e dalle spiccate proprietà idratanti che ammorbidisce la pelle, rinforza la barriera cutanea e favorisce il mantenimento del necessario grado di umidità.
Particolarmente apprezzata in Giappone, la radice di bardana è un ortaggio dalle molteplici proprietà benefiche. Contiene un’importante quantità di fibre e inulina, capaci di favorire la proliferazione e l’azione positiva dei batteri buoni sulla pelle. Nei cosmetici, fortifica la microflora cutanea e stimola la risposta immunitaria dell’organismo.
Proprio per ottimizzare l’azione degli ingredienti naturali è fondamentale scegliere un cosmetico bio.
Qual è la differenza tra probiotici e prebiotici?
Sebbene si faccia spesso confusione tra probiotici e prebiotici, dunque, si tratta di sostanze completamente diverse:
- i probiotici sono microrganismi vivi e attivi, presenti nel tratto intestinale e sulla cute. Possono essere assunti sotto forma di alimenti o integratori, e il loro apporto è prezioso per l’equilibrio del microbiota intestinale e cutaneo.
- I prebiotici sono sostanze non digeribili che costituiscono il nutrimento dei probiotici. Sono costituiti in particolare da oligosaccaridi, lattosaccarosio e inuline.
In sostanza, la differenza tra probiotici e prebiotici è che i primi sono microrganismi vivi, mentre i secondi rappresentano il loro nutrimento e ne garantiscono la proliferazione.
Entrambi possono essere assunti attraverso la dieta ma, in molti casi, è difficile raggiungere la giusta dose di probiotici esclusivamente con gli alimenti.
A livello topico, i prebiotici sono essenziali per nutrire la pelle, rinforzare la barriera cutanea e contrastare i segni dell’invecchiamento. L'importante è orientarsi su prodotti di alta qualità e saper riconoscere se un cosmetico è bio oppure no, affinché non ci siano sostanze aggressive o tossiche.
Perché i batteri intestinali sono importanti?
La flora batterica intestinale è coinvolta in diverse funzionalità indispensabili per il benessere dell'organismo:
- influisce sul metabolismo,
- interviene nell’eliminazione degli acidi biliari,
- difende l’intestino dall’azione negativa degli agenti patogeni,
- influenza l’attività del sistema immunitario.
In particolare, i batteri buoni intervengono nella sintesi e nel metabolismo degli alimenti.
Grazie alla loro presenza, l’organismo assume i principi nutritivi degli alimenti e prende la quantità necessaria di calorie, riducendo la possibilità di disturbi metabolici.
Alcuni tipi di microrganismi intestinali vanno a sintetizzare la vitamina K e l’acido folico, contrastando gli stati di depressione e anemia.
I batteri intestinali, inoltre, contribuiscono alla formazione degli acidi grassi a catena corta.
Grazie a questi ultimi si rinforzano le pareti di rivestimento del colon, migliorando la sua resistenza a virus e batteri patogeni. Chiaramente, riducendo il rischio di infiammazioni si abbassa notevolmente la possibilità che si sviluppino forme tumorali.
Una flora batterica equilibrata inibisce lo sviluppo di batteri e funghi, responsabili di sintomi fastidiosi e difficili da trattare.
I batteri intestinali svolgono un ruolo essenziale a livello immunologico, poiché stimolano efficacemente i meccanismi di base del sistema immunitario: favoriscono la produzione di immunoglobuline di tipo A, stimolano la produzione di linfociti T e regolano l'azione delle citochine antinfiammatorie e proinfiammatorie.
Ciò significa che riducono lo sviluppo di malattie croniche autoimmuni, migliorano la reazione dell’organismo alle sostanze allergizzanti, regolano la risposta infiammatoria.