Psoriasi eritrodermica: cos'è, cause e come si cura
In questo articolo parliamo di psoriasi eritrodermica, una tipologia di psoriasi che non va sottovalutata. Se hai bisogno di ulteriori info o vuoi dire la tua sull'argomento, ti invitiamo a scrivere un commento a fondo pagina.
Cos’è la psoriasi eritrodermica?
La psoriasi eritrodermica è una rara condizione della pelle che provoca un'eruzione cutanea rossa su gran parte del corpo.
L'eruzione assomiglia a un'ustione e può essere pericolosa come tale, causando brividi, febbre e disidratazione.
La psoriasi eritrodermica richiede cure mediche immediate. Viene anche definita come la forma di psoriasi più grave.
Quanto è comune la psoriasi eritrodermica?
La psoriasi è abbastanza diffusa, che tocca circa 2 milioni di italiani, soprattutto adulti. Quasi 9 persone su 10 affette da psoriasi presentano la forma a placche, la più comune. Ma esiste anche una variante meno nota, la psoriasi eritrodermica, che si manifesta solo nel 3% dei casi. Si tratta di una percentuale piccola, ma non per questo meno importante.
Le cause della psoriasi eritrodermica
La psoriasi eritrodermica spesso si sviluppa in persone che già convivono con la psoriasi a placche.
Ma cosa scatena questa reazione estrema della pelle?
La psoriasi è una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario, per un errore di valutazione, si attiva in modo eccessivo e attacca il nostro stesso corpo. L'infiammazione che ne deriva spinge le cellule della pelle a riprodursi a un ritmo accelerato, creando le caratteristiche placche.
Le persone con la psoriasi a placche poco controllata sono più a rischio di sviluppare la forma eritrodermica. Interrompere bruscamente i trattamenti, come corticosteroidi o immunosoppressori, può essere un fattore scatenante. Anche abusare di farmaci topici, come steroidi o retinoidi (derivati della vitamina A), può causare questa forma di psoriasi.
Alcune persone sviluppano la psoriasi eritrodermica dopo una reazione allergica a un farmaco, una malattia o un'infezione, una scottatura solare grave, un periodo di forte stress o a causa di un disturbo da uso di sostanze.
Come abbiamo visto le cause sono diverse. Conoscerle aiuta ad affrontare e prevenire questa patologia.
I sintomi della psoriasi eritrodermica
La psoriasi eritrodermica può manifestarsi in modo improvviso, come un'eruzione cutanea acuta che si sviluppa nel giro di pochi giorni. Più comunemente, però, si manifesta come un'espansione delle placche preesistenti della psoriasi a placche. In questo caso, la forma eritrodermica si sviluppa gradualmente nell'arco di alcuni mesi.
L'eruzione cutanea, simile a un'ustione o a una scottatura solare grave, si estende su oltre il 90% del corpo, causando arrossamento e infiammazione. La pelle prude intensamente e può provocare una sensazione di bruciore. In alcuni casi, si verifica anche una desquamazione cutanea, con ampie aree di pelle che si staccano in lembi. Alcune persone possono persino perdere le unghie delle mani e dei piedi.
Nonostante la gravità dei sintomi, la psoriasi eritrodermica non è una condanna a vita. Con i trattamenti adeguati, è possibile tenere sotto controllo la malattia e indurla alla remissione, riducendo al minimo l'eruzione cutanea e i sintomi associati, fino a farli scomparire del tutto.
Tuttavia, è importante ricordare che la psoriasi eritrodermica può ripresentarsi con nuove riacutizzazioni, riportando in superficie l'eruzione diffusa e i sintomi ad essa correlati.
Quali sono le complicazioni che può portare?
La psoriasi eritrodermica non si limita a colpire la pelle, ma può avere ripercussioni sull'intero organismo.
Il prurito e il dolore cutaneo possono diventare insopportabili, compromettendo la qualità della vita. Ma non è tutto. L'eruzione estesa interferisce con la capacità del corpo di sudare e regolare la temperatura, aumentando il rischio di ipotermia, ovvero un abbassamento pericoloso della temperatura corporea.
Questa condizione può alterare i livelli di elettroliti e portare alla disidratazione. Possono comparire febbre, brividi e gonfiore ai piedi e alle caviglie a causa della ritenzione dei liquidi. Sebbene meno comune, esiste anche il rischio di infezioni cutanee.
Ma le complicazioni più gravi della psoriasi eritrodermica sono quelle che mettono a repentaglio la vita stessa.
Tra queste:
- l'insufficienza cardiaca;
- infezioni potenzialmente letali come la setticemia, che può evolvere in sepsi;
- la polmonite.
Come può essere diagnosticata questa forma di psoriasi?
La diagnosi della psoriasi eritrodermica spetta ovviamente al dermatologo. Spesso, la diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente, in particolare il dermatologo chiede al paziente se ha già sofferto di psoriasi in passato, e osserva i sintomi caratteristici.
Spesso, per avere una conferma definitiva, il medico può richiedere una biopsia cutanea. Questo esame consiste nel prelievo di un piccolo campione di pelle, che viene poi analizzato al microscopio per verificare la presenza delle alterazioni tipiche della psoriasi eritrodermica.
Quali sono i trattamenti medici usati per la psoriasi eritrodermica?
La psoriasi eritrodermica può essere un osso duro da affrontare, soprattutto se insorgono complicazioni.
In genere, la prima linea di trattamento prevede l'uso di immunosoppressori ad azione rapida.
Nella terapia usata dai dermatologi si trovano spesso anche creme steroidee topiche e idratanti, farmaci biologici e persino steroidi orali. Spesso i medici tendono a evitare questi ultimi a causa del rischio di riacutizzazioni dopo la sospensione. In alcuni casi, il farmaco può essere somministrato tramite iniezione o infusione.
La scelta del trattamento dipende dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di eventuali altre patologie.
In situazioni critiche, si interviene con fluidi ed elettroliti per via endovenosa, per contrastare o prevenire la disidratazione.
Per quanto riguarda i farmaci, ciclosporina (Neoral, Gengraf, Sandimmune) e Remicade (infliximab) sono considerati i trattamenti standard di primo intervento per la psoriasi eritrodermica. Nei casi meno gravi, il medico potrebbe optare per metotrexato (Otrexup) o acitretina (Soriatane). Una volta stabilizzata la condizione, si può passare a un altro farmaco, come Enbrel (etanercept), o a una terapia combinata.
I farmaci biologici, come etanercept o Humira (adalimumab), inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF)-alfa, e alcuni inibitori dell'interleuchina (IL), possono essere efficaci nel trattamento della psoriasi eritrodermica da moderata a grave. I farmaci biologici più recenti agiscono su geni diversi.
In caso di necessità, il medico può prescrivere anche antibiotici per prevenire o trattare eventuali infezioni. A volte, il ricovero in ospedale può essere necessario, ma se la condizione è stabile e non si verificano perdite di liquidi, il trattamento ambulatoriale risulta sufficiente.
La psoriasi nelle persone con HIV, compresa la forma eritrodermica, può essere più difficile da trattare. In questi casi, la terapia può annoverare farmaci antiretrovirali o agenti sistemici come l'acitretina, poiché altri trattamenti potrebbero non essere efficaci.
Esistono anche rimedi naturali per la psoriasi eritrodermica?
Affrontare la psoriasi eritrodermica richiede un approccio attivo e collaborativo con il proprio dermatologo.
È fondamentale seguire scrupolosamente la terapia prescritta.
Questo significa che occorre assumere tutti i farmaci come indicato nella terapia e segnalare eventuali effetti collaterali fastidiosi.
È sempre importante evitare fattori scatenanti come alcol, fumo e stress, che possono peggiorare la condizione.
Qui sotto alcuni rimedi naturali che puoi adottare per migliorare la condizione della psoriasi eritrodermica:
- unguento e olio viso e corpo PlantaDea: questi prodotti, specificamente formulati per la pelle affetta da psoriasi, potrebbero offrire un valido supporto alla terapia medica grazie ai loro ingredienti: burro di Karité: ingrediente dalle proprietà emollienti e lenitive, contribuisce a ridurre la secchezza e il prurito, tipici della psoriasi. Olio di mandorle dolci: ricco di vitamine e acidi grassi essenziali, contribuisce a nutrire e ammorbidire la pelle, favorendo la rigenerazione cutanea. Olio di riso: contiene vitamina E e gamma orizanolo, potenti antiossidanti che proteggono la pelle dai danni dei radicali liberi e ne favoriscono la guarigione. Cannabidiolo (CBD): il nostro ingrediente magico. Studi recenti suggeriscono che il CBD possa avere proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti, potenzialmente utili nel ridurre l'infiammazione e la proliferazione cellulare associate alla psoriasi. Olio di semi di lino: ricco di acidi grassi omega-3, può contribuire a ridurre l'infiammazione e migliorare l'idratazione della pelle. Olio di borragine: fonte di acido gamma-linolenico (GLA), un acido grasso essenziale che può aiutare a ridurre l'infiammazione e migliorare la funzione della barriera cutanea. L'unguento, grazie alla presenza di cera d'api, offre una maggiore protezione e idratazione, particolarmente indicata per le zone più secche e irritate. L'olio, invece, grazie alla sua consistenza leggera e al rapido assorbimento, è ideale per l'applicazione su tutto il corpo, anche sul viso. Entrambi i prodotti, privi di profumi artificiali e ingredienti irritanti, sono formulati per rispettare la sensibilità della pelle psoriasica.
- Bagni quotidiani: immergersi nell'acqua tiepida per circa 10 minuti può aiutare a rimuovere le squame e l'eccesso di pelle. L'aggiunta di oli da bagno, sali o farina d'avena colloidale può lenire la pelle irritata. Evita saponi aggressivi e acqua troppo calda, e asciuga la pelle tamponando delicatamente con un asciugamano, senza strofinare.
- Idratazione costante: la pelle secca può aggravare la psoriasi. Applicare una crema idratante densa o un olio dopo il bagno può aiutare a mantenere la pelle morbida e idratata. Consulta il tuo medico per scegliere i prodotti più adatti e sicuri per la tua pelle.
- Umidificatore: mantenere l'aria umida in casa, soprattutto nei mesi invernali più secchi, può contribuire a ridurre la secchezza cutanea e il prurito.
- Esposizione al sole moderata: piccole quantità di luce solare possono migliorare la psoriasi. La quantità di sole sicura dipende dalla stagione, dal clima e dalla tua storia clinica.
- Capsaicina: la capsaicina, presente nel peperoncino rosso, ha dimostrato di poter combattere l'infiammazione. Creme a base di capsaicina possono essere applicate sulle placche, anche se inizialmente possono causare bruciore e infiammazione. Con l'uso regolare, la capsaicina può desensibilizzare i nervi nell'area trattata, riducendo desquamazione, prurito e dolore.
- Probiotici: i probiotici, batteri benefici presenti nello yogurt e negli alimenti fermentati, o assunti come integratori, possono favorire l'equilibrio della flora batterica intestinale e sostenere il sistema immunitario. Poiché la psoriasi è una malattia autoimmune, i probiotici potrebbero contribuire a gestire i sintomi.
- Curcumina: la curcumina, principio attivo della curcuma, può ridurre l'infiammazione nel corpo e l'attività psoriasica. Disponibile in pillole o capsule, la curcumina potrebbe rappresentare un valido aiuto per chi soffre di psoriasi.