Cosa evitare nei cosmetici?
Quando scegli i tuoi cosmetici devi stare attento/a agli ingredienti che sono stati usati per la loro produzione. In questo articolo analizziamo appunto gli ingredienti da evitare nei cosmetici così da aiutarti nella scelta del prodotto più adatto per la tua pelle. Se hai bisogno di altre info o vuoi dire la tua sull'argomento, scrivi un commento a fondo pagina.
Provocano reazioni allergiche, favoriscono la formazione di forfora, rovinano l’epidermide, alterano il DNA e sono cancerogene o potenzialmente cancerogene: alcune sostanze chimiche contenute nei cosmetici andrebbero assolutamente evitate.
Ma quali sono? Cosa evitare nei cosmetici esattamente?
Quando si acquistano i prodotti di bellezza per la pelle e i capelli, sulla confezione sono sempre (o quasi) indicati tutti gli ingredienti presenti nella formulazione. La lista degli ingredienti si chiama INCI (sigla che sta per International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ed è obbligatoria per la tutela dei consumatori.
Tuttavia, nonostante chiunque possa conoscere la formulazione dei prodotti, la comprensione dell’INCI risulta complessa e ostica a chi non ha nozioni di latino, di chimica o di botanica.
Nascosti tra sigle sconosciute, purtroppo, possono esserci diversi ingredienti dannosi per l'ambiente e per l’organismo, alcuni dei quali addirittura cancerogeni.
Ma come si riconoscono gli ingredienti dannosi? Quali sono le sostanze da evitare nei cosmetici?
In questo articolo, ti spieghiamo con chiarezza cosa evitare nei cosmetici, in modo che tu possa fare una scelta consapevole per la tua skincare e la salute del tuo corpo. Inoltre, andremo a vedere le sigle più comuni con cui sono indicate le sostanze dannose, in modo che tu capisca perché scegliere i cosmetici naturali è l’unico modo per prenderti cura della tua bellezza senza rischi.
Parabeni: la prima cosa da evitare nei cosmetici
Usati per molti anni per favorire la conservazione dei prodotti cosmetici, i parabeni sono considerati potenzialmente cancerogeni. Per cui alla domanda cosa evitare nei cosmetici, di sicuro, vanno inseriti nelle prime posizioni.
Queste sostanze possono essere contenute indistintamente nei prodotti cosmetici per la pelle e capelli, come shampoo, creme e lozioni per capelli, creme per il viso e per il corpo. La particolarità dei parabeni è che aiutano a contrastare la comparsa dei batteri, mantenendo il prodotto integro.
Gli effetti dannosi dei parabeni sono stati evidenziati da numerosi studi sul sistema endocrino e sulla composizione dei tumori. Gli scienziati, infatti, hanno rinvenuto tracce di parabeni nei tumori alle mammelle. Inoltre, dalle analisi del latte materno si è visto che i parabeni raggiungono anche questa sostanza così preziosa.
Il meccanismo con cui interagiscono con l’organismo è molto simile a quello degli estrogeni: i parabeni oltrepassano la barriera cutanea e vanno a legarsi ai recettori degli ormoni femminili; la loro presenza interferisce con il sistema endocrino, modificandone l’equilibrio.
Dopo essere stati indicati come interferenti endocrini, dapprima il governo danese e, in seguito, la Commissione Europea hanno vietato l’uso di alcuni tipi di parabeni.
Per evitare i parabeni, i nomi da ricercare sull’etichetta sono:
- Isopropylparaben,
- Isobutylparaben,
- Phenylparaben,
- Benzylparaben,
- Pentylparaben.
Tutti gli altri parabeni sono consentiti dalla legge e molto utilizzati nella cosmesi.
Oli minerali
Chi desidera ridurre il proprio impatto sull’ambiente, tra gli ingredienti da evitare nei cosmetici deve assolutamente inserire gli oli minerali. Con questa dicitura, infatti, vengono indicati gli oli derivati dal petrolio, caratterizzati da un impatto assolutamente negativo sulle piante e sugli animali.
Gli oli comunemente utilizzati per i bambini appartengono proprio a questa categoria, ossia sono ottenuti distillando il petrolio.
Sebbene non ci siano prove del loro effetto dannoso sull’organismo umano, si tratta di ingredienti non biodegradabili. Vengono assorbiti in quantità ridotte dal corpo, ma la loro presenza è stata riscontrata nel grasso cutaneo e nel latte materno. Dunque, sono sconsigliati in particolare durante la gravidanza e l’allattamento.
Sull’INCI del prodotto, gli oli minerali vengono indicati come:
- Paraffinum Liquidum;
- Petrolatum;
- Mineral Oil;
- Vaselina;
- Paraffina;
- Cera Microcristallina O Microcrystalline Wax.
In realtà, la paraffina non è esattamente un olio minerale, ma viene considerata tale vista la somiglianza con queste sostanze. È apprezzata nella cosmesi per le sue proprietà idratanti ed emollienti - aiuta a mantenere e ripristinare la barriera cutanea, contrasta la perdita di liquidi dagli strati superficiali dell’epidermide - ma non è compatibile con l’ambiente.
Alcohol
Un discorso a parte tra gli ingredienti da evitare nei cosmetici lo merita l’alcol, di cui va tenuta d’occhio, in particolare, la quantità. In questo può aiutarci l’etichetta, dove gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente, da quello contenuto in quantità maggiori a quello presente in minima parte. Quando l’alcol si trova nell’ultima parte dell’INCI, o è meno del 5%, non è considerato dannoso e la sua presenza può essere ignorata.
Ma cosa accade quando i cosmetici contengono quantità elevate di alcol?
La sostanza altera i processi fisiologici dell’epidermide, con conseguenze negative sia sulle pelli grasse che sulle pelli secche e delicate. Per quanto riguarda la pelle grassa, l’alcol interferisce con il meccanismo di sebo-regolazione, provocando una sovrapproduzione di sebo. Applicando prodotti con un’alta percentuale di alcol sulle pelli sensibili, invece, si indebolisce ulteriormente la barriera cutanea, esponendo la pelle al rischio di maggiori danneggiamenti.
C’è da dire che ad essere particolarmente dannoso per la pelle è l'alcol puro, mentre altri tipi di alcol - come il Cetearyl Alcohol - sono addirittura benefici.
Solfati schiumogeni SLS e SLES
Alcune sostanze emulsionanti, come SLS e SLES, anziché proteggere la pelle e mantenerla in salute, tendono a peggiorarne le problematiche. Gli emulsionanti sono sostanze chimiche utilizzate per legare gli ingredienti tra loro, in particolare le componenti liposolubili e idrosolubili.
In quantità limitata non creano danni, anzi aiutano anche a rimuovere il sebo in eccesso; quando il contenuto è troppo, al contrario, peggiorano la disidratazione, rendendo la pelle secca e irritata. In alcuni casi, è possibile che favoriscano la formazione di forfora.
Le sigle con cui vengono indicati sono
- Monoethanolamine (MEA);
- Triethanolamine (TEA);
- Diethanolamine (DEA);
- Sodium Lauryl Sulfate (SLS) ;
- Ammonium Lauryl Sulfate;
- Polietilenglicole (PEG);
- PPG;
- Triclosan;
- 5-cloro-2-(2,4-diclorofenossi) fenolo;
- BHA – butilidrossianisolo – E320;
- BHT – butilidrossitoluene – E321.
Disodium EDTA, Tetrasodium EDTA, Polyethylene glycol (PEG)
Le sigle Disodium EDTA e Tetrasodium EDTA si riferiscono agli ossidi di etilene e all’acido etilendiamminotetraacetico. Questi composti chimici sono considerati potenzialmente cancerogeni e hanno anche ripercussioni pesanti sull’ambiente, sui fiumi e sui mari.
L’EDTA viene utilizzato comunemente per la bonifica del suolo inquinato; la sostanza, infatti, riesce a trattenere i metalli pesanti e a lasciare il terreno pulito. Nei corsi d’acqua, invece, altera la composizione del fondale, con conseguenze sugli animali. Per riconoscere le sostanze a base di ossido di etilene e acido etilendiamminotetraacetico bisogna ricercare quelle con i suffissi -trimonium, -dimonium e -glycol.
Con la sigla PEG, si indica il glicole polietilenico o polietilenglicole. Anche questa è una sostanza chimica appartenente alle sostanze etossilate, ossia ottenute dalla reazione chimica con l’ossido d’etilene.
I PEG vengono utilizzati come tensioattivi, addensanti, umettanti ed emulsionanti, capaci di rendere idrosolubili anche le sostanze liposolubili.
Alcuni nomi con cui possono essere indicati i PEG nell’INCI sono:
- Glicole Polietilenico,
- Polietilenglicole,
- Eth (associato a numeri PEG-2, PEG-30, PEG-400).
Filtri uv chimici
La crema solare è tra i passaggi fondamentali della skincare quotidiana, soprattutto per le pelli chiare e delicate. Tuttavia è essenziale sapere che i filtri solari non sono tutti uguali e che andrebbero scelti con consapevolezza.
I filtri UV chimici, infatti, possono provocare danni all’organismo e all’ambiente. In primo luogo, alcune sostanze vanno a formare dei depositi nel corpo; inoltre, possono irritare la pelle e provocare prurito. Le conseguenze più gravi però sono a carico del sistema endocrino, poiché i filtri UV sono considerati interferenti endocrini.
L’altro motivo per cui sarebbe meglio optare per dei filtri solari minerali a base di ossido di zinco o biossido di titanio è che i filtri chimici danneggiano l'ambiente. Quando si fa il bagno dopo aver applicato la crema solare, infatti, i residui rimangono in acqua, dove incidono sull’equilibrio dell’intero ecosistema.
I filtri UV di origine chimica sono diversi: Avobenzone (Butyl Methoxydibenzoylmethane), Homosalate (Benzoic acid, 2-hydroxy-, 3,3,5-trimethylcyclohexyl ester), Octinoxate (Ethylhexyl Methoxycinnamate), Octocrylene (Octocrilene), Oxybenzone (Benzophenone-3), Octisalate (Ethylhexyl Salicylate).
Talco
Usato a profusione sui bambini fino a qualche generazione fa, il talco rientra tra i prodotti potenzialmente cancerogeni. I rischi connessi all’uso del talco non sono legati al composto in sé ma alle possibili contaminazioni con l’amianto. A quest’ultimo, infatti, sono collegate molte forme di cancro; la ricerca ha anche dimostrato che alcune gravi forme di cancro sono collegate all’uso del talco.
La polvere, in natura, appartiene alle sostanze minerali e viene estratta dalle rocce. Si tratta di un prodotto utilizzato nella formulazione di deodoranti e prodotti per il make-up, apprezzato perché ammorbidisce la pelle e assorbe i residui di acqua. Il problema scaturisce dalla scelta delle zone in cui viene estratto: purtroppo molti siti sono contaminati dall’amianto.
Glitter sintetico
Indicato nelle etichette come Polyethylene Terephthalate, il glitter è tra i cosmetici più trendy degli ultimi anni. Il tanto amato luccichio su pelle e capelli, però, non è facile da smaltire e contribuisce ad appesantire il carico di materiali non riciclabili.
Inoltre, le microplastiche e l’alluminio con cui è composto si insinuano nei terreni e nei fondali marini, con effetti negativi sull’ambiente e sugli animali.
Siliconi
Considerati prodotti di bellezza ingannevoli, i siliconi servono per migliorare la texture dei cosmetici e semplificare la loro applicazione. A livello estetico, i prodotti di bellezza a base di siliconi hanno un effetto gradevolissimo su pelle e capelli perché li rendono setosi e morbidi. In realtà, questa è solamente una sensazione che svanisce velocemente. I siliconi, o siloxanes, sono sostanze chimiche che impediscono la naturale traspirazione della pelle, peggiorandone, di fatto, la struttura.
È chiaro che sentire la propria pelle liscia e la capigliatura morbida è molto piacevole. Non bisogna dimenticare, però, che la sensazione è soltanto temporanea e legata alla pellicola formata dai siliconi.
Oltre alla salute dell’organismo, i siliconi vengono classificati come materiali altamente nocivi per l’ambiente.
Per imparare a distinguere i siliconi, ecco la lista dei nomi con cui vengono indicati sull’etichetta:
- Amodimethicone;
- Dimethicone;
- Dimethiconol;
- Cyclomethicone;
- Ciclopentasiloxane;
- Trimethylsiloxysilicate.
In genere, comunque, basta ricordare che i siliconi terminano con i suffissi -thicone, -siloxane e -silanol.
Coloranti sintetici
Nella nostra lista di cosa evitare nei cosmetici non si possono non includere i coloranti. Queste sostanze chimiche non solo vengono classificate come tossiche ma sembra che abbiano anche effetti mutagenici, genotossici e cancerogeni.
A livello topico, l’unico effetto riscontrabile è la texture cutanea particolarmente granulosa e ruvida, causata soprattutto dai coloranti xantenici. Ma i possibili danni sono decisamente più profondi.
Moltissimi coloranti di uso comune sono vietati in Europa - sono considerati sicuri solo 153 tipi di coloranti - tuttavia vengono scelti per i costi bassi.
I coloranti da evitare sono quelli azoici (CI 16035 - Red 40, CI 12085 - Red 36, CI 12490 - Red 5, CI 14700 - Red 4) e quelli xantenici (CI 45410 - Acid Red 92, CI 45430 - Erythrine, Acid Red 51).
Carminio
Utilizzato nella cosmesi e nel make-up per creare prodotti dal colore rosso acceso, il carminio di cocciniglia (indicato con le sigle CI 75470, E120, Cochineal, Carminic acid, Carmines, Carmine) non è dannoso per l’organismo. Va inserito tra gli ingredienti da evitare nei cosmetici perché si ricava dall’uccisione di migliaia di coleotteri, quindi non è adatto ai vegetariani e ai vegani, contrari all’utilizzo di sostanze di derivazione animale. Nonostante ci siano anche evidenze scientifiche sulle possibili reazioni avverse del rosso carminio, il suo utilizzo è consentito nei prodotti viso e corpo naturali e biologici.
Fragranze artificiali
Cosa evitare nei cosmetici ancora? I profumi artificiali!
Inseriti nell’INCI come Parfum, Aroma o Fragrance, gli aromi sintetici possono provocare allergie, nausea e mal di testa. Attualmente non esiste una normativa a riguardo, per cui vengono utilizzati nei cosmetici senza limiti di quantità né di qualità. Le uniche profumazioni vietate sono quelle a base dei ventisei allergeni più conosciuti.
Dall’elenco degli ingredienti, quindi, non è possibile sapere quali profumazioni contiene il prodotto e che tipo di reazione potresti avere.
Per evitare rischi bisognerebbe optare per prodotti viso e corpo naturali e biologici.
Conservanti
Utilizzati per non alterare le proprietà delle creme e dei detergenti, i conservanti chimici possono avere conseguenze sull’organismo.
Molti di essi, tra cui la formaldeide, sono considerati cancerogeni e aggressivi sulla pelle, per cui andrebbero assolutamente evitati.
Tra l’altro non bisogna dimenticare che la formaldeide è stata inserita nella lista delle sostanze cancerogene dall’AIRC, l’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro, da oltre un ventennio, e che altera i legami tra DNA e proteine.
Ecco alcuni nomi con cui è indicata la formaldeide:
- Imidazolidinyl Urea;
- Diazolidinyl Urea;
- Methylchloroisothiazolinone;
- Methylisothiazolinone.