Acne ormonale: cos'è, come riconoscerla e curarla
Pensi di avere o soffri di acne ormonale? In questo articolo esaminiamo nel dettaglio questa patologia della pelle. Se hai bisogno di ulteriori info o vuoi dire la tua sull’argomento ti invitiamo a scrivere un commento a fondo pagina.
Gli squilibri ormonali sono una delle cause principali dell’acne ormonale, una patologia dermatologica multifattoriale estremamente comune.
Compare in diversi momenti della vita e il suo andamento altalenante dipende proprio da uno squilibrio ormonale.
Le manifestazioni più vistose sono i brufoli, le cisti e i punti neri, ma gli esiti dell’acne possono essere davvero pesanti per l’estetica del volto.
Cosa posso fare per schiarire la pelle? Ci sono dei rimedi per prevenire l’acne tardiva? Il mio stile di vita incide sulla gravità del mio problema?
In genere, le persone affette da acne hanno due preoccupazioni principali legate alla loro condizione: trattare i sintomi dell’acne ed evitare che la situazione peggiori.
La pelle acneica risulta indurita, presenta brufoli, punti neri e cisti. Purtroppo, attualmente, non esistono ancora cure per l’acne ma bisogna semplicemente imparare a conviverci. Se i sintomi non vengono trattati a dovere, le lesioni possono trasformarsi in cicatrici da acne, segnando il volto in modo indelebile.
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In questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie per comprendere meglio cos’è l'acne ormonale e individuare i trattamenti naturali più efficaci.
Cos’è l’acne ormonale?
L’acne è una di quelle patologie cutanee che sorprende anche in età adulta, chiamata propriamente acne adulta o acne ormonale, può manifestarsi tra i 20 e i 50 anni.
Si riconosce per il suo aspetto tipico - brufoli, punti neri, cisti, pustole - che non differisce da quello dell’acne giovanile.
Comunemente l’acne ormonale è una dermatosi che appare durante il periodo adolescenziale ma non è detto che si presenti anche in un secondo momento. Il processo infiammatorio si attiva a causa della concentrazione eccessiva di sebo contenuta nelle ghiandole sebacee, che rende la pelle più grassa e untuosa. In genere, i foruncoli e le pustole si localizzano sugli zigomi, sulla fronte, sul mento, sul collo e sul dorso.
A causa dell’iperattività delle ghiandole sebacee e quindi a una produzione eccessiva di sebo, si creano i comedoni e i brufoli, dai quali scaturisce l’infiammazione. I batteri, naturalmente presenti sulla cute, e la sporcizia penetrano all’interno delle lesioni, facendo acuire il processo infiammatorio.
Anche detta acne tardiva, l’acne ormonale deriva proprio dall’intensa attività degli ormoni che influisce sull’attività delle ghiandole sebacee.
Le cause dell’acne ormonale sono molteplici - familiarità, stress, alimentazione, variazioni ormonali, alterazioni del sistema immunitario, infiammazioni, presenza di batteri - per cui è molto complicato ricondurre la patologia ad un solo fattore.
Come influiscono gli ormoni sulla pelle?
I cambiamenti ormonali sono una delle cause principali dell’acne, ma ancora non è del tutto chiara la relazione che intercorre tra acne e ormoni.
Uno dei sintomi più evidenti dell’acne è la produzione eccessiva di sebo, dovuta alla stimolazione delle ghiandole sebacee da parte degli ormoni maschili, gli androgeni. In alcune fasi della vita (come la pubertà), infatti, il nostro corpo tende a produrre una maggior quantità di ormoni, che incidono sulla produzione di sebo.
Sebbene siano detti ormoni maschili, sia nel corpo maschile che in quello femminile ci sono alte concentrazioni di androgeni.
Il meccanismo si innesca perché le ghiandole sebacee contengono i recettori degli androgeni, sia nella base che intorno ai pori. Dunque, nei momenti della vita in cui è più intensa la produzione di ormoni, questi vanno a legarsi ai recettori delle ghiandole sebacee, attivando la produzione di lipidi. Il sebo infiamma la cute e nutre i batteri. La comparsa di pustole e brufoli provoca lesioni cutanee, dove i batteri tendono a proliferare, attivando l’infiammazione.
Ormoni e acne agiscono in modo diverso su uomini e donne
Come abbiamo visto, una delle principali cause dell’acne tardiva si può rintracciare nelle fluttuazioni ormonali. Tuttavia, sebbene in adolescenza la concentrazione di testosterone aumenti sia nei ragazzi che nelle ragazze, nelle fasi successive, gli ormoni si comportano in modo differente.
Nei maschi, l’aumento del testosterone durante la pubertà favorisce lo sviluppo degli organi genitali. Nel tempo, però, la concentrazione di ormoni maschili tende a stabilizzarsi, portando anche una regolazione nei livelli di sebo.
Le donne, invece, affrontano una situazione molto diversa, poiché continuano a subire fluttuazioni ormonali per quasi tutta la vita, con il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa. Questo le rende particolarmente esposte a sviluppare l’acne ormonale anche in età adulta.
Nel corso del ciclo mestruale, gli ormoni femminili - progesterone ed estrogeni - raggiungono livelli diversi, che si riflettono sul benessere della pelle. Nelle prime due settimane, la concentrazione di estrogeni è più alta rispetto a quella di progesterone; mentre nelle settimane successive la concentrazione di progesterone supera quella di estrogeni.
Durante il ciclo mestruale, le attività ormonali influiscono anche sull’attività delle ghiandole sebacee. Quando sta per arrivare il ciclo mestruale, diventa significativa la presenza del testosterone, dal quale dipendono le piccole imperfezioni sul viso prima del ciclo.
Le fluttuazioni ormonali, ovviamente, avvengono anche durante la gravidanza, quando aumenta la produzione di androgeni, e in menopausa, in cui diminuisce la produzione di estrogeno e progesterone.
Chi colpisce l’acne ormonale?
L'acne ormonale, in genere, è diffusa sia negli uomini che nelle donne, ma a livello statistico la platea più colpita è quella femminile. Durante l'adolescenza, l’aumento degli androgeni riguarda sia le femmine che i maschi, per poi andarsi a stabilizzare negli anni successivi.
L’acne tardiva colpisce circa il 40% della popolazione adulta, perlopiù di sesso femminile (si parla di quasi l’80%).
La fascia di età più esposta alla comparsa dell’acne tardiva è quella tra i 20 e i 40 anni, e le probabilità aumentano per le donne incinte e quelle in menopausa.
Quali sono le cause dell’acne ormonale?
Come abbiamo visto, l'acne è una dermatosi che compare quando il sebo in eccesso ostruisce i pori.
L’ostruzione peggiora a causa della sporcizia e delle cellule morte accumulate sull’epidermide, che tendono a bloccare la fuoriuscita del grasso cutaneo.
Queste occlusioni determinano la formazione di foruncoli, cisti e punti neri proprio in corrispondenza dei follicoli piliferi.
Dunque, la causa diretta dell’acne è proprio la produzione eccessiva di sebo.
Ma cosa incide su questa iperproduzione?
Gli ormoni sono il primo fattore che incide sull’attività delle ghiandole sebacee. Nelle donne, le variazioni ormonali si presentano durante il ciclo mestruale, in gravidanza o in seguito all’interruzione degli anticoncezionali ormonali, e in menopausa. In molti casi, l’acne ormonale è collegata alla sindrome dell’ovaio policistico.
Dopo la pubertà, gli uomini sono meno esposti alla comparsa dell’acne ormonale, ma una cura a base di testosterone potrebbe determinare il manifestarsi della malattia.
In diverse persone, l’acne adulta è la conseguenza di una predisposizione genetica, ossia se vi sono già casi in famiglia è più probabile che si manifesti l’infiammazione.
La pelle acneica è uno degli effetti indesiderati dei farmaci steroidei. La presenza di batteri sulla cute contribuisce a creare un ambiente favorevole alla comparsa della patologia.
C’è da dire che l’acne è piuttosto difficile da prevenire e curare completamente poiché, di solito, è determinata da fattori che non possono essere gestiti in alcun modo (pensa ad esempio alla genetica).
Tuttavia ci sono anche situazioni che possono essere controllate, come lo stress o la stanchezza. Per questo motivo è bene distinguere le cause dell’acne adulta controllabili dalle cause su cui non è possibile avere controllo.
Cause dell’acne ormonale che puoi controllare
In generale, uno stile di vita faticoso e stressante peggiora le condizioni della pelle e la risposta del sistema immunitario. Un riposo inadeguato assottiglia l’epidermide e interrompe l’essenziale processo di rigenerazione cellulare che avviene durante la notte.
I livelli ormonali possono essere determinati anche dalla tipologia di alimenti consumati: una dieta ricca di grassi e zuccheri, ma carente di vitamine e minerali modifica i livelli ormonali (in particolare quelli di testosterone e androgeni), favorendo l’acne.
A volte, inconsapevolmente, non si utilizzano i prodotti adatti per la cura della pelle e dei capelli. I prodotti occlusivi, comedogenici, ricchi di oli o acnegenici, usati regolarmente o senza un'adeguata skincare, ostruiscono i pori, favorendo l’insorgenza dell’acne.
Riassumendo, dunque, le cause dell’acne adulta su cui potresti intervenire sono:
- stanchezza;
- stress;
- ritmi di vita frenetici;
- riposo inadeguato;
- alimentazione;
- scelta dei prodotti per la pulizia e l’idratazione, puntando su cosmetici oil-free, non acnegenici e non comedogenici.
Cause dell’acne ormonale che non puoi controllare
D’altra parte, l’acne è determinata perlopiù da situazioni sulle quali non puoi intervenire, come:
- squilibrio ormonale (ciclo mestruale, irregolarità del ciclo, gravidanza, menopausa);
- terapie ormonali a base di testosterone;
- familiarità e predisposizione genetica;
- assunzione di farmaci steroidei;
- patologie a carico delle ovaie (sindrome dell’ovaio policistico) o del metabolismo.
Come capire se si ha l’acne ormonale?
L’acne ormonale dà segnali molto chiari: le eruzioni acneiformi si concentrano nelle aree del viso che si trovano più in basso, come mento, guance e mascelle; in molti casi compaiono brufoli e pustole anche sul dorso, sulle spalle e sulla schiena; in alcune persone, le imperfezioni si presentano anche sulla zona sopraccigliare; nelle donne si presenta regolarmente, o peggiora, in concomitanza del ciclo mestruale.
Le avvisaglie, di solito, sono queste, ma prima di diagnosticare la pelle acneica, il dermatologo osserva l’epidermide e indaga sulla presenza di cause controllabili, ossia:
- Hai avuto squilibri ormonali o cambiamenti che possano aver influito sull’attività degli ormoni?
- Dormi abbastanza?
- Ti senti sotto stress?
- Stai facendo una terapia farmacologica?
- Che tipo di cosmetici usi?
Grazie all’osservazione della cute e all’analisi del tuo stile di vita, il medico riesce a diagnosticare l’acne e a stabilire il trattamento della pelle corretto per il tuo caso.
L’acne ormonale viene in gravidanza?
Le donne in dolce attesa sono tra i soggetti più esposti alle variazioni ormonali che, in particolare durante il primo trimestre di gestazione, sono fortissime. Nei primi tre mesi di gravidanza nella donna aumentano i livelli di androgeni, gli ormoni responsabili dell’acne e, di conseguenza, aumenta anche la produzione di sebo.
Non a caso, oltre la metà delle future mamme soffre di acne ormonale in gravidanza. Questo non vuol dire che tutto il periodo della gestazione debba essere segnato da brufoli e imperfezioni sul viso, ma è altamente probabile che possano esserci episodi di acne. Solitamente, il periodo più a rischio sono i primi tre mesi, quando aumenta improvvisamente la concentrazione di ormoni. Nel periodo successivo, le probabilità si riducono notevolmente, ma questo non esclude che l’acne ormonale possa manifestarsi in qualunque momento, anche in seguito alla nascita del piccolo.
C’è da dire che l’acne in gravidanza può comparire anche in donne che non hanno nessun tipo di predisposizione. Al contrario, nelle donne con familiarità o pelli a tendenza acneica, è possibile notare un miglioramento nelle condizioni dell’epidermide.
L’acne ormonale viene in menopausa?
Un momento di passaggio molto delicato per l’organismo femminile è la menopausa, quando l'attività ormonale si riduce notevolmente e i livelli di estrogeni e progesterone subiscono un pesante calo. Queste variazioni, soprattutto nei primi tempi in cui si va in menopausa, si fanno sentire pesantemente, provocando imperfezioni cutanee, secchezza, vampate e forte nervosismo.
I sintomi dermatologici sono dovuti in particolare ad una riduzione delle attività delle cellule cutanee. Queste ultime non riescono più a trattenere l’acqua inibendo le capacità di autoguarigione della pelle. Per questo motivo è molto comune che le donne in menopausa avvertano la pelle più tirata, sottile e secca, e che ritornino ad avere imperfezioni e brufoli proprio come nell’adolescenza.
Quando ci si avvicina alla menopausa, l’epidermide va accompagnata verso i cambiamenti ormonali successivi con una beauty routine apposita, in modo che risenta meno di questo profondo cambiamento.
Cosa succede con il ciclo mestruale?
Il ciclo mestruale è un meccanismo perfetto che interessa ogni mese il corpo femminile: tra il primo e il quattordicesimo giorno aumenta la produzione di estrogeni e l’organismo si prepara al concepimento; tra il quattordicesimo e il ventottesimo giorno diminuiscono i livelli di estrogeni e aumentano le concentrazioni di progesterone, per favorire un’eventuale gravidanza.
Queste oscillazioni ormonali, inevitabilmente, si ripercuotono sull’epidermide. Nelle prime due settimane del ciclo, quando gli estrogeni risultano dominanti, l’aspetto della pelle tende a migliorare. Successivamente, dal quattordicesimo giorno in poi, la maggior concentrazione di progesterone induce un aumento dell'attività delle cellule sebacee. Proprio a ridosso del ciclo mestruale, calano totalmente i livelli degli ormoni femminili, lasciando spazio al testosterone. L’ormone maschile, infatti, risulta comunque presente nel corpo femminile e incrementa ulteriormente la produzione di sebo.
Per questo motivo, oltre il 60% delle donne con pelle acneica rileva un peggioramento delle condizioni della pelle nella settimana precedente alle mestruazioni, cioè l’acne ormonale peggiora tra il diciottesimo e il ventunesimo giorno del ciclo.
Quali sono i sintomi dell’acne ormonale?
La pelle affetta da acne ormonale appare infiammata, arrossata e reattiva; al tatto risulta untuosa o seborroica. Uno dei tratti distintivi è la presenza di pustole, comedoni, punti neri, papule, cisti e brufoli.
Questo tipo di dermatosi provoca lesioni cutanee che tendono ad infiammarsi ulteriormente a causa dei batteri che si depositano sull’epidermide. Generalmente, le lesioni compaiono sul viso e sulle guance, ma non di rado si presentano anche sul petto, le spalle e il collo, dove sono numerosi i follicoli pilosebacei.
Quali analisi fare per riconoscere l’acne ormonale?
Per diagnosticare l’acne, solitamente, è sufficiente sottoporsi ad una visita dermatologica. Durante la visita il medico valuta le condizioni della cute e analizza le abitudini del paziente.
Ulteriori indagini possono essere prese in considerazione per valutare se si tratti effettivamente di acne di tipo ormonale o meno. In tal caso, ci si può rivolgere ad un ginecologo per eseguire un’ecografia delle ovaie, dalla quale potrebbero emergere eventuali disordini nel ciclo o patologie ovariche come l’ovaio policistico.
Inoltre, nel caso si sospetti un disordine ormonale, è opportuno sottoporsi a una visita endocrinologica. L'endocrinologo, un medico specializzato sui disturbi ormonali, potrà prescrivere i dosaggi ormonali nel sangue - prolattina, DHEA e testosterone - tra il terzo e il quinto giorno del ciclo mestruale.
Quanto è comune l’acne ormonale?
Le persone affette da acne sono moltissime, tanto che sembra essere una delle patologie dermatologiche più diffuse. Quasi otto persone su dieci hanno episodi di acne nella vita; circa il 40% delle persone manifestano l’acne tardiva dopo i venticinque anni di età.
L’acne ormonale femminile è la tipologia più diffusa, e si attesta intorno all’80% sul totale dei casi.
La diffusione della malattia interessa la metà della popolazione femminile intorno ai vent'anni, e il 25% oltre i quarant’anni. L’acne ormonale tardiva maschile è molto più rara.
Qual è la differenza tra acne ormonale e acne fungina?
Acne è un parola generica che viene utilizzata per descrivere la pelle infiammata, impura, con brufoli e punti neri. Tuttavia esistono diversi tipi di acne, che variano a seconda delle cause scatenanti e dei momenti della vita.
L’acne ormonale o tardiva viene comunemente confusa con l'acne fungina, con la quale presenta diverse similitudini. In realtà, è importante saper distinguere entrambe le patologie per poter ricorrere ai trattamenti adeguati.
A differenza dell’acne ormonale, dovuta ad una sovrapproduzione di sebo, l’acne fungina è provocata da un aumento eccessivo di lievito. Il nome corretto è follicolite da Pityrosporum o follicolite da Malassezia, poiché a provocarla è proprio questo tipo di fungo.
Come l’acne ormonale e l’acne vulgaris, l’acne fungina si manifesta con brufoli, punti neri e comedoni. Questa condizione infiamma la pelle, facendola apparire arrossata e pruriginosa; le protuberanze appaiono tutte molto simili per struttura e compaiono in gruppi.
Il trattamento per l’acne ormonale non ha nessuna efficacia sull’acne fungina.
Come può peggiorare l’acne ormonale?
Come molte patologie multifattoriali, l’acne peggiora quando il corpo non è al massimo della forma. Nei periodi di stress, la pelle ne risente immediatamente: le infiammazioni si accentuano, la cute appare più arrossata, aumentano i brufoli e i fastidi.
Nelle località particolarmente inquinate, sulla pelle si deposita una maggiore quantità di sporcizia e batteri che, mescolandosi con gli oli della pelle, danno il via all’infiammazione.
Il fattore clima incide sulla texture della cute e l’umidità favorisce la produzione di grasso cutaneo.
Uno stile di vita inadeguato, lo stress, un’alimentazione povera di sali minerali e vitamine incidono sull’efficienza del sistema immunitario, determinando una risposta inadeguata allo stato infiammatorio dovuto all’acne.
Una delle abitudini più deleterie per la pelle è quella di spremere brufoli e imperfezioni. Quando si tocca con le mani un punto nero o si strizza un foruncolo si provocano delle microlesioni cutanee, che potrebbero avere esiti cicatriziali. Le cicatrici da acne sono molto comuni nelle persone con la pelle acneica e sono estremamente difficili da trattare. Inoltre, mettere le mani in prossimità di una lesione aumenta il rischio di infiammare l’area.
Cosa affermano le ultime ricerche sull’acne ormonale?
L’acne è una patologia dermatologica che non ha ancora una cura. Attualmente esistono soltanto dei rimedi per correggere le impurità della pelle e ridurre l’infiammazione, ma nulla che elimini definitivamente la malattia. Per cui, i ricercatori continuano ad indagare in cerca di soluzioni definitive per trattare l’acne e trattamenti per alleviare la sua sintomatologia.
Un’interessante revisione pubblicata nel 2022 sul Journal of Inflammation Research considera il ruolo del cannabidiolo (CBD) sull’acne. Considerato una valida alternativa naturale ai farmaci, il CBD ha un effetto antinfiammatorio, che agisce sia sull’infiammazione che sulle citochine infiammatorie. Secondo i ricercatori, il cannabidiolo potrebbe essere un’opportunità per trattare l’acne senza dover incorrere nei possibili effetti collaterali dei farmaci.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Trends in Immunology nel 2020 attribuisce al cambiamento del microbiota cutaneo la risposta infiammatoria che porta all’acne. Questa ipotesi rivoluzionaria, quindi, sposta la causa dell’acne sulla composizione del microbiota cutaneo, con ripercussioni interessanti per i trattamenti. In particolare, secondo i ricercatori, la terapia dovrebbe mantenere o ripristinare lo stato omeostatico precedente all'infiammazione, tra la cute e l’ambiente circostante.
Una revisione pubblicata sul Journal of Cosmetic Dermatology ha passato in rassegna gli articoli e le ricerche scientifiche sull’uso dei cannabinoidi per le malattie della pelle e la ricrescita dei capelli. Esistono diversi studi in merito, che evidenziano come la cannabis topica possa aiutare nel trattamento di eczemi, acne, prurito e sclerosi sistemica. Inoltre, è stato notato che il principio attivo stimola anche la crescita dei capelli, in diversi modi.
Quali sono i rimedi naturali per l’acne ormonale?
Nella maggior parte dei casi, il trattamento dell’acne è affidato quasi totalmente a rimedi di tipo farmacologico, che riescono solo ad alleviare la sintomatologia. Tuttavia, gli eczemi e le dermatosi possono essere trattate efficacemente con rimedi naturali, privi di effetti collaterali di sorta.
La natura offre diverse soluzioni per sfiammare la cute, lenire le infiammazioni, disinfettare la pelle e impedire la proliferazione dei batteri che non vanno assolutamente sottovalutate. Lo zinco, i grassi acidi omega 3 e omega 6, il tè verde, l’aceto di mele, gli estratti di ortica, di aloe e di cannabis sono tra i rimedi naturali più efficaci per l’acne. Ognuno di essi, infatti, ha proprietà specifiche che aiutano a rigenerare la cute e a donarle un aspetto più sano e compatto.
L’ortica, ad esempio, nonostante sia una pianta urticante, ha un fortissimo potere curativo e antinfiammatorio; l’aloe rigenera i tessuti e va a riparare le lesioni cutanee; l’aceto di mele è un antibatterico naturale.
Per prenderti cura della tua pelle, inoltre, dovresti rivedere il tuo stile di vita e correggere eventuali errori. Mangi correttamente? Bevi la giusta quantità di acqua? Apporti al tuo organismo i principi nutritivi necessari? Evitando lo stress e mangiando in modo corretto, ti renderai conto che il tuo corpo e la tua pelle miglioreranno di giorno in giorno.
Ma ora vediamo quali sono i rimedi naturali per l’acne a cui potresti ricorrere.
Cosmetici naturali per curare l’acne ormonale
L’acne ormonale è un disturbo della cute che può essere trattata efficacemente con cosmetici naturali. Esistono moltissime piante e minerali dalle proprietà astringenti e antinfiammatorie che migliorano l’aspetto dell’epidermide e schiariscono le infiammazioni. Per cui una beauty routine a base di cosmetici naturali può agire sui sintomi e donare un aspetto più sano alle pelli acneiche.
Il primo step per trattare l’acne prevede la detersione profonda dell’epidermide con il gel detergente viso pelle acneica. Il prodotto, a base leggermente schiumogena, purifica la pelle ed elimina i batteri senza provocare irritazioni. La sua formulazione, a base di CBD, ortica e salice bianco, attenua l’infiammazione e rimuove delicatamente il grasso in eccesso.
Un paio di volte alla settimana, la pelle va trattata con la maschera viso naturale per pelle acneica, pensata per lenire le infiammazioni, riequilibrare la produzione di sebo e ammorbidire la pelle. I suoi principi attivi naturali - olio di jojoba, olio di semi di mirtillo, argilla verde e olio di semi di Babchi - sono stati scelti per le proprietà antibatteriche, astringenti e lenitive.
L’ultimo step della skincare per le persone affette da acne ormonale è la crema viso naturale per pelle acneica. Ogni tipo di pelle ha bisogno di essere idratata regolarmente, per mantenere la sua elasticità e avere un incarnato più sano e uniforme. Le pelli acneiche richiedono attenzioni speciali, perché oltre ad essere infiammate e delicate, è necessario gestire la quantità di olio sulla superficie della pelle.
Monitora i tuoi squilibri ormonali con un test
Quando si parla di acne ormonale femminile, bisogna sempre pensare come esso possa subire variazioni a seconda della fase del ciclo e del livello di ormoni. Gli squilibri ormonali, come abbiamo più volte sottolineato, sono la causa principale dell’acne, di conseguenza la maggior presenza di testosterone e il calo di estrogeni peggiora l’aspetto della pelle.
Per capire se effettivamente si tratti di acne ormonale esistono dei test casalinghi molto semplici ed efficaci per rilevare il livello di testosterone.
Il monitoraggio va effettuato più volte durante il mese. In questo modo puoi verificare se il peggioramento dell’acne è effettivamente connesso alle fasi di calo degli ormoni femminili.
Valutando il livello dei tuoi ormoni, potrai anche effettuare una beauty routine più adatta alle necessità della tua pelle. Durante le fasi finali del ciclo, infatti, la pelle risulterà più grassa e unta, per cui avrà bisogno di prodotti per la pelle acneica naturali e bio per riequilibrare la produzione di sebo.
Riduci i livelli di stress
Ma cosa c’entra l’acne con lo stress?
Sebbene possa sembrare strano, lo stress tende ad aggravare le condizioni della pelle. Nei periodi di forte stress, l’organismo aumenta la produzione di ormoni per affrontare meglio le situazioni stressanti. Le grandi tensioni, quindi, stimolano le ghiandole surrenali ad aumentare la quantità di androgeni, gli ormoni preposti alla gestione dello stress.
Questo si traduce in una maggiore produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee e, di conseguenza, in un peggioramento dell’acne.
Ciò significa che per affrontare l’acne, dovremmo imparare ad evitare o, se impossibile, a gestire le situazioni stressanti in modo più efficace.
Per migliorare l’approccio alla quotidianità, molti dermatologi suggeriscono di dedicarsi ad attività rilassanti, come lo yoga, il tai chi, le passeggiate nella natura o la lettura.
Ovviamente anche il sonno incide notevolmente sulla qualità di vita. Durante il riposo, infatti, l’organismo allenta le tensioni e gli ormoni funzionano meglio.
Rivedi la tua dieta
L’alimentazione incide sull’acne? Assolutamente sì!
Una dieta variegata spesso contiene cibi che vanno a discapito della bellezza dell’epidermide, in particolare quando si parla di pelle acneica.
Uno degli alimenti maggiormente incriminati sono i latticini, che hanno un forte impatto sui livelli di testosterone. Oltre a stimolare la produzione degli ormoni maschili, i latticini sono ricchi di estrogeni che contribuiscono all’insorgenza di squilibri ormonali.
Anche l’assunzione degli zuccheri e degli amidi raffinati non è certo salutare, poiché questi alimenti incidono negativamente sia sull'acne vulgaris che su quello di tipo ormonale.
Prova l'olio dell'albero del tè e l'ACV
Il tea tree oil, o olio dell’albero del tè, è una sostanza dalle molteplici proprietà salutari per l’organismo e l’ambiente. Si tratta di un potente battericida capace di eliminare i microrganismi responsabili dell’acne. Può essere miscelato con l’acqua e applicato direttamente sulla pelle, oppure è possibile scegliere prodotti per la pelle acneica naturali e bio contenenti tea tree oil.
Tra i più apprezzati rimedi naturali per l’acne c’è l’aceto di mele (ACV), una sostanza dalle notevoli proprietà antimicotiche e antibatteriche. Il prodotto può essere utile sulla pelle affetta da acne, forfora e dermatiti.
Compra un integratore con zinco
Lo zinco è un metallo particolarmente importante per l’organismo perché partecipa al metabolismo cellulare e svolge un’azione antiossidante. Questa sostanza migliora le funzionalità del sistema immunitario, contrasta l’azione dei radicali liberi, favorisce i naturali processi di guarigione della pelle.
Gli esperti consigliano un’integrazione di zinco per prevenire la comparsa dell’acne.
Assumi acidi grassi omega-3
L'iperproduzione di sebo, causata dagli ormoni, mette in allerta l’organismo che attiva la sua risposta infiammatoria. Gli acidi grassi omega 3 riescono a inibire i processi infiammatori dell’organismo e aiutano anche a riequilibrare l’attività ormonale.
Domande e risposte sull’acne ormonale
L’acne ormonale è una patologia cutanea che crea disagio e imbarazzo a chi ne soffre. Per contrastare la malattia è fondamentale conoscerla in maniera approfondita, così da scegliere i trattamenti giusti e prevenire qualsiasi tipo di peggioramento.
Fino ad ora abbiamo descritto la patologia e i possibili trattamenti naturali, mentre di seguito troverai le risposte ad alcune domande frequenti sull’acne.
Come posso ridurre il rischio di acne ormonale?
L’acne ormonale è una dermatosi che non si può prevenire o curare. L’unica opportunità per le persone con questo disturbo è quella di imparare a riequilibrare la pelle grassa del viso in modo naturale, senza provocare esiti cicatriziali. Per ridurre l’infiammazione e la formazione di impurità, i comportamenti più validi sono: una dieta sana e bilanciata, il giusto riposo e la scelta dei cosmetici adatti.
Quanto dura l'acne ormonale?
Non è possibile determinare la durata dell’acne a priori. Ogni soggetto risponde in maniera differente all’infiammazione, per cui gli sfoghi possono durare solo qualche giorno (questo è il caso dei brufoli da ciclo) o rimanere molto più a lungo. Soprattutto quando non si interviene in maniera corretta, l'infiammazione tende a durare più a lungo.
Dopo quanto tempo dal trattamento l'acne ormonale scompare?
La risposta ai trattamenti contro l’acne dipende dall’organismo, ma, in genere, la pelle inizia ad apparire più chiara e sana dopo le prime settimane. Se i risultati tardano ad arrivare, non lasciarti prendere dallo sconforto. Continua con la tua beauty routine per pelli acneiche così da prevenire qualsiasi tipo di peggioramento.
Ho bisogno di vedere un dermatologo per curare la mia acne ormonale?
Quando i sintomi dell’acne si accentuano e non ci sono miglioramenti nemmeno con i trattamenti specifici, bisogna rivolgersi ad un dermatologo. Un medico specializzato nella cura della pelle potrà valutare meglio i trattamenti necessari e segnare una terapia adatta.
Quali domande devo fare rispetto all’acne ormonale al dermatologo?
Il dermatologo è un medico che potrà rispondere ai dubbi sul tuo caso specifico, ossia quanto è grave la tua acne e quali trattamenti potrebbero giovare al tuo caso. Inoltre, potrai informarti sugli eventuali effetti collaterali e sui casi in cui si rende necessario interrompere il trattamento.