Come ho sconfitto la dermatite atopica con il CBD
Diciotto mesi. È il tempo che abbiamo impiegato noi di PlantaDea per capire che la dermatite atopica non riguardo solo la "pelle secca che prude".
Ricordo ancora quando il dermatologo guardò mia sorella, tappezzata di chiazze rossastre sui gomiti che sembravano non volersene mai andare, e disse: "è dermatite atopica, dovrai conviverci".
Come se le stesse dicendo che avrebbe dovuto accettare un coinquilino fastidioso per il resto della sua vita. Eppure, oggi, scrivendo questo articolo, posso dire che quella previsione si è rivelata troppo pessimistica.
Negli ultimi anni, la ricerca sull’interazione di dermatite atopica e CBD ha fatto passi da gigante.
Le speranze di gestione efficace sono raddoppiate per chi, come molti di noi, cerca di controllare questa condizione spesso invalidante dal punto di vista psicologico.
Dermatite atopica: cos’è?
Prima di raccontarvi come il CBD abbia rivoluzionato il nostro approccio, vale la pena ricordare cos'è esattamente questa patologia.
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce circa il 3-5% della popolazione mondiale. Si manifesta con chiazze eritematose, prurito intenso e secchezza cutanea estrema. Sono tipicamente localizzate su viso, collo, gomiti e ginocchia - anche se può interessare qualsiasi parte del corpo.
Non è contagiosa (quante volte abbiamo visto persone allontanarsi in piscina!), ma può essere devastante dal punto di vista psicologico. Secondo numerosi studi, infatti, l'eczema atopico impatta significativamente sulla qualità di vita dei pazienti, causando ansia, depressione e isolamento sociale.
Ciò che molti non sanno è che la dermatite atopica non è semplicemente un problema cutaneo superficiale. È una condizione sistemica legata a un'alterazione del sistema immunitario e a una compromissione della barriera cutanea. Il tutto spesso aggravato da una mutazione nel gene della filaggrina, proteina che aiuta a mantenere la pelle in salute.
La scoperta del Sistema Endocannabinoide
La nostra pelle produce naturalmente sostanze simil-cannabinoidi per mantenersi in equilibrio. Il Sistema Endocannabinoide (SEC) cutaneo equivale a una centralina di controllo che regola:
- La crescita e la morte programmata delle cellule;
- Le risposte infiammatorie e immunitarie;
- La trasmissione degli stimoli sensoriali (incluso il prurito);
- La sintesi dei lipidi che compongono l'epidermide.
I componenti del SEC - endocannabinoidi come l'anandamide, recettori CB1 e CB2, enzimi specifici - sono presenti praticamente su tutte le cellule che compongono la pelle:
- cheratinociti;
- melanociti;
- fibroblasti;
- sebociti;
- follicoli piliferi.
CBD e dermatite atopica: la svolta scientifica
Ora arriva la parte interessante. Il CBD (cannabidiolo) funziona interagendo proprio con questo sistema già esistente nella nostra pelle. Non viene introdotto qualcosa di estraneo - stiamo semplicemente supportando un meccanismo che il nostro corpo già conosce bene.
Quando applichiamo prodotti a base di CBD sulla pelle affetta da dermatite atopica, accadono diverse cose interessanti.
Riduzione dell'infiammazione attraverso i recettori CB2
Il CBD si lega ai recettori CB2 presenti sulla pelle, modulando la risposta infiammatoria. Ciò aiuta a ridurre il rossore, il gonfiore e quella sensazione di "fuoco" che caratterizza le fasi acute della malattia.
In uno studio condotto su 2456 pazienti dai 2 ai 70 anni, una crema contenente PEA (Palmitoiletanolammide, un cannabinoide endogeno) ha mostrato risultati sorprendenti: oltre al sollievo dai sintomi della dermatite atopica, si è ridotto significativamente il ricorso a preparati topici a base di cortisonici.
Controllo del prurito via recettori TRPV1
Uno dei meccanismi più affascinanti riguarda il controllo del prurito. Il CBD agisce sui recettori TRPV1 presenti sui cheratinociti (le cellule principali dell'epidermide), producendo un potente effetto anti-pruriginoso.
Parallelamente, alcuni cannabinoidi come la PEA inibiscono l'azione dell'enzima FAAH, che normalmente degrada l'anandamide. Il risultato? Più anandamide disponibile per combattere il prurito attraverso i recettori TRPV1.
Ripristino della barriera cutanea
Questo è forse l'aspetto più rivoluzionario.
Il CBD può aiutare a migliorare la funzione della barriera cutanea compromessa, aumentando la produzione di lipidi naturali e favorendo l'idratazione della pelle.
Praticamente stai dando alla pelle gli strumenti per auto-ripararsi.
La nostra esperienza pratica con CBD e eczema
Da quando noi di PlantaDea abbiamo iniziato a sperimentare con formulazioni topiche a base di CBD, abbiamo osservato miglioramenti significativi in diversi casi di dermatite atopica resistente ai trattamenti convenzionali.
Puoi vedere tali miglioramenti visitando la nostra pagina sulla dermatite atopica.
Una delle osservazioni più interessanti? L'effetto sinergico fra i vari componenti dei cosmetici con CBD. Quando il CBD viene combinato con altri ingredienti naturali che supportano la barriera cutanea - come gli acidi grassi omega-3 o la ceramide - i risultati ottenuti sembrano amplificarsi.
Non sono miracoli, sia chiaro. Ma un approccio più intelligente che lavora con la fisiologia della pelle invece che contro di essa.
Oltre il sintomo: CBD e benessere psicologico
Una cosa che ci ha colpito particolarmente è l'effetto psicologico positivo che molte persone riportano quando iniziano a usare il CBD per la dermatite atopica.
E non è solo suggestione. Il CBD può agire sui recettori della serotonina nel sistema nervoso, influenzando positivamente l'umore e riducendo lo stress - fattore scatenante noto per gli episodi di riacutizzazione dell'eczema.
Considerando che la dermatite atopica spesso si accompagna ad ansia e depressione, questo doppio beneficio non è da sottovalutare.
Prospettive future per cannabinoidi e dermatologia
La ricerca continua ad esplorare nuove frontiere. Oltre al CBD, altri fitocannabinoidi come il CBDV (cannabidivarina) e il CBC (cannabicromene) stanno mostrando proprietà interessanti per il trattamento delle malattie infiammatorie cutanee.
Quello che ci emoziona di più è la direzione verso cui si sta muovendo la ricerca: non più farmaci che sopprimono i sintomi, ma approcci che supportano e potenziano i meccanismi naturali di guarigione della pelle.
Per avere maggiori info, ti consigliamo di leggere anche questi due articoli:
I nostri consigli pratici
Se state considerando di provare il CBD per dermatite atopica, ecco alcune considerazioni basate sulla nostra esperienza:
- Scegliete prodotti specifici: non tutti i prodotti al CBD sono uguali. Cercate formulazioni studiate appositamente per l'uso dermatologico, con CBD di alta qualità e ingredienti complementari che supportino la barriera cutanea. Proprio come i nostri cosmetici;
- Iniziate gradualmente: come per qualsiasi nuovo trattamento topico, testate prima su una piccola area e osservate la reazione della pelle;
- Siate costanti: i benefici del CBD sulla pelle si manifestano con l'utilizzo regolare nel tempo, non aspettatevi risultati miracolosi dopo la prima applicazione. Alcuni dei nostri consumatori notano risultati già dopo 2 settimane di applicazione;
- Consultate sempre uno specialista: pur essendo il CBD generalmente ben tollerato, è sempre consigliabile consultare un dermatologo, specialmente se state già seguendo altri trattamenti.
L'importanza della ricerca continua
Nonostante i risultati promettenti, siamo ancora all'inizio della comprensione di tutte le potenzialità del CBD in dermatologia.
La maggior parte degli studi disponibili sono ancora pre-clinici, e c’è bisogno di più ricerche cliniche randomizzate e controllate per confermare definitivamente l'efficacia.
Tuttavia, considerando il profilo di sicurezza del CBD e i meccanismi biologici già identificati, riteniamo che valga la pena esplorare questa strada - sempre con l'approccio scientifico e la prudenza che caratterizzano il nostro lavoro.
Verso un nuovo paradigma di cura
Ciò che stiamo imparando dall’interazione tra CBD e dermatite atopica va oltre il trattamento di una singola condizione.
Stiamo iniziando a comprendere come supportare i sistemi naturali di guarigione della pelle invece di sostituirli o sopprimerli.
È un cambio di paradigma che ci entusiasma molto: dalla medicina che "combatte" la malattia a quella che "supporta" la salute. E la pelle, con il suo complesso Sistema Endocannabinoide, sembra essere il campo di prova perfetto per questo nuovo approccio.
Noi di PlantaDea continueremo a seguire questa strada, convinti che la natura abbia ancora molto da insegnarci sulla cura della nostra pelle. E voi, siete pronti a esplorare insieme a noi le potenzialità dei cannabinoidi per il benessere cutaneo?