CBD e psoriasi: secondo la scienza può ridurre i sintomi
Qualche settimana fa, una nostra cliente ci ha scritto una mail che ci ha davvero colpiti.
Dopo anni di lotta contro la psoriasi, era riuscita a trovare sollievo grazie al nostro unguento per pelli secche. Puoi vedere le foto prima e dopo per guardare i risultati.
"Finalmente posso indossare magliette a maniche corte senza vergognarmi", ci scriveva.
Storie come questa ci spingono a indagare sempre più a fondo le potenzialità del CBD per curare la psoriasi.
Quanto emerge dalla ricerca scientifica è davvero promettente, anche se siamo ancora agli inizi di un percorso che potrebbe rivoluzionare l'approccio a questa complessa patologia autoimmune.
Cos'è la psoriasi?
La psoriasi colpisce circa 3 milioni di italiani, ma spesso viene sottovalutata come "semplice" problema estetico. Niente di più sbagliato. Si tratta di una malattia autoimmune cronica che accelera il ciclo vitale delle cellule cutanee, causando un accumulo di cellule immature sulla superficie della pelle.
Il risultato? Delle caratteristiche placche psoriasiche rosse e squamose che possono apparire su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto - praticamente ovunque. Tuttavia, la psoriasi non si ferma alla pelle: il 15% dei pazienti affetti sviluppa anche artrite psoriasica, una condizione che può limitare seriamente la mobilità articolare.
La cosa che più ci ha colpiti negli anni è il devastante impatto psicologico derivante da questa patologia.
L'imbarazzo, l'evitare situazioni sociali, la costante preoccupazione di come gli altri ti guardano sono tutte problematiche affrontate ogni giorno da chi soffre di psoriasi.
Il sistema endocannabinoide
Questa scoperta ha cambiato tutto. Di cosa parliamo? Del sistema endocannabinoide cutaneo. La nostra pelle ha un proprio sistema di regolazione basato sui cannabinoidi; ciò spiega perché preparazioni a base di cannabis venivano usate già nell'antico Egitto per trattare ferite e malattie cutanee.
I recettori CB1 e CB2 sono distribuiti in gran parte delle cellule che compongono la pelle: cheratinociti, fibroblasti, melanociti, mastociti, ghiandole sudoripare e sebacee. Il loro ruolo è semplice: mantenere l'equilibrio - che i tecnici chiamiamo omeostasi cutanea.
Quando questo sistema si inceppa possono svilupparsi varie patologie della pelle, psoriasi inclusa.
Immagina un termostato rotto. Le cellule iniziano a moltiplicarsi senza controllo e l'infiammazione aumenta. Il risultato sono lesioni che rendono la vita difficile a milioni di persone.
CBD per curare la psoriasi: i meccanismi d'azione
Il cannabidiolo agisce su più fronti simultaneamente, ed è proprio questa versatilità che lo rende così interessante per il trattamento della psoriasi. Trattasi di un modulatore sofisticato che interviene sui processi alla base della patologia. I più importanti sono 3:
- Azione antinfiammatoria: il CBD riduce la produzione di citochine pro-infiammatorie come TNF-α, IL-1β e IL-6. In parole semplici, spegne i segnali che scatenano e mantengono l'infiammazione cronica tipica della psoriasi;
- Regolazione della proliferazione cellulare: uno degli aspetti più affascinanti è come il CBD riesca a normalizzare il ciclo di vita dei cheratinociti. Ricerche della Nottingham University hanno dimostrato che THC, CBD e altri cannabinoidi inibiscono la proliferazione delle cellule cutanee in modo dose-dipendente;
- Modulazione immunitaria: il CBD, quando viene usato per curare la psoriasi, agisce anche sul sistema immunitario, riequilibrando la risposta autoimmune che sta alla base della malattia.
Evidenze scientifiche: cosa dicono gli studi
Gli studi sull'uso del CBD per curare la psoriasi si stanno moltiplicando, producendo risultati incoraggianti.
Una ricerca italiana ha testato un unguento a base di CBD su pazienti affetti da psoriasi per tre mesi consecutivi. I risultati? Riduzione significativa di irritazione, prurito e miglioramento generale della qualità della vita.
La cosa che ci ha colpiti di più è uno studio pubblicato su PubMed nel 2020 dal titolo "Therapeutic Potential of Cannabidiol (CBD) for Skin Health and Disorders" [1]. La conclusione è chiara: l'applicazione topica del CBD può risultare efficace per disturbi della pelle quali eczema, psoriasi, prurito e infiammazioni.
Ricercatori dell'Università di Debrecen hanno anche scoperto che il CBD si accumula principalmente nelle membrane dei cheratinociti, soprattutto in quelli dei pazienti con psoriasi esposti a radiazioni UV. Ciò suggerisce un'azione mirata proprio dove serve di più.
Formulazioni innovative: dalla teoria alla pratica
L'efficacia del CBD per curare la psoriasi dipende molto dalla formulazione. Non basta "spalmare CBD" sulla pelle - serve un approccio scientifico che ottimizzi penetrazione, stabilità e biodisponibilità.
- Unguenti e pomate: la forma più studiata per la psoriasi. L'unguento crea una barriera occlusiva che favorisce l'assorbimento e mantiene l'idratazione cutanea. Il nostro unguento combina CBD con burro di karité, cera d'api e oli vegetali per un'azione sinergica;
- Shampoo specializzati: per la psoriasi del cuoio capelluto, uno studio ha testato uno shampoo con 0.075% di CBD broad-spectrum. Risultati visibili dopo solo 2 settimane di utilizzo, senza effetti collaterali;
- Oli e creme: più leggeri degli unguenti, ideali per applicazioni quotidiane su aree estese. Il segreto è la concentrazione: studi mostrano efficacia con concentrazioni dal 3% al 15%.
Vantaggi rispetto ai trattamenti tradizionali
I trattamenti convenzionali per la psoriasi hanno limiti evidenti che spingono sempre più pazienti verso alternative naturali.
Corticosteroidi topici possono causare atrofia cutanea con l'uso prolungato. La fototerapia richiede sedute frequenti e può aumentare il rischio di tumori cutanei. I farmaci sistemici come il metotrexato hanno effetti collaterali significativi.
Il CBD offre un profilo di sicurezza superiore. Non causa dipendenza, non provoca atrofia cutanea, non interferisce con altri farmaci se usato topicamente.
Il nostro approccio
Noi di PlantaDea abbiamo sviluppato formulazioni che uniscono l'efficacia del CBD con altri principi attivi sinergici. Il nostro unguento contiene:
- CBD di alta qualità da coltivazioni biologiche;
- Olio di mandorle dolci per l'idratazione profonda;
- Burro di karité per le proprietà emollienti;
- Olio di semi di lino ricco di omega-3 antinfiammatori;
- Estratto di olivello spinoso per le proprietà ristrutturanti.
Ogni ingrediente è scelto non solo per i benefici individuali, ma per come interagisce sinergicamente con gli altri.
Meccanismi molecolari: la complessità dietro la semplicità
Il CBD per curare la psoriasi agisce su pathway molecolari multipli, ed è in tale complessità che risiede la sua efficacia:
- Recettori TRPV1: l'attivazione di questi canali contribuisce agli effetti antinfiammatori e può ridurre prurito e dolore associati alle lesioni psoriasiche;
- Pathway NF-κB: il CBD inibisce questa via di segnalazione centrale nell'infiammazione, riducendo la produzione di mediatori pro-infiammatori;
- Recettori PPAR-gamma: l'attivazione di questi recettori nucleari da parte del CBD influenza la differenziazione cellulare e ha effetti antiproliferativi sui cheratinociti;
- Sistema adenosinico: il CBD aumenta i livelli di adenosina endogena, potenziando gli effetti antinfiammatori mediati dai recettori A2A.
È affascinante come una singola molecola possa orchestrare effetti così complessi e coordinati.
La natura, ancora una volta, si dimostra più sofisticata di qualsiasi farmaco di sintesi.
Applicazione pratica
Dopo anni di esperienza con clienti che utilizzano CBD per curare la psoriasi, abbiamo imparato alcune lezioni preziose:
- Iniziare gradualmente: anche se il CBD è sicuro, ogni pelle reagisce diversamente. Consigliamo sempre un patch test preliminare;
- Costanza è fondamentale: i miglioramenti si vedono dopo 4-8 settimane di uso regolare. Combattere la psoriasi è una maratona, non uno sprint;
- Momento giusto: l'applicazione serale sembra risultare più efficace, probabilmente perché i processi riparativi cutanei sono più attivi durante il sonno;
- Idratazione: il CBD funziona meglio su pelle ben idratata. Un trucco? Applicare su pelle leggermente umida per aumentare l'assorbimento.
Limitazioni attuali e prospettive future
La ricerca sul CBD per trattare la psoriasi è ancora agli inizi; mancano studi clinici su larga scala che stabiliscano definitivamente dosaggi ottimali e protocolli standardizzati.
La variabilità individuale è enorme - ciò che funziona per un paziente potrebbe non funzionare per un altro. Infine, c'è la questione della qualità: il mercato è pieno di prodotti di dubbia efficacia che rischiano di screditare l'intero settore.
Tuttavia, le prospettive future sono entusiasmanti. Si sta lavorando su sistemi di delivery nanotecnologici che potrebbero migliorare drasticamente la penetrazione cutanea del CBD. La ricerca su terpeni sinergici potrebbe portare a formulazioni ancora più efficaci.
Conclusione
La ricerca sul CBD per arginare la psoriasi sta aprendo prospettive che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza. Certo, siamo ancora agli inizi, ma i risultati preliminari sono sufficientemente incoraggianti da giustificare l'ottimismo della comunità scientifica.
Il nostro approccio rimane quello di sempre: rigore scientifico, trasparenza nella comunicazione, e prodotti di qualità che possano davvero fare la differenza nella vita delle persone. Perché dietro ogni studio, ogni formulazione, ogni ricerca, ci sono volti e storie di persone che meritano di ritrovare il benessere.
Il cannabidiolo non è la cura definitiva per la psoriasi, ma potrebbe essere un tassello importante nel puzzle terapeutico di questa complessa patologia. E noi continueremo a lavorare perché questa promessa diventi realtà accessibile per tutti. Se invece soffri di acne, troverai interessante questo articolo:
Fonti Scientifiche:
[1] Therapeutic Potential of Cannabidiol (CBD) for skin health and disorders.